In memoria dei medici caduti durante l’epidemia di Covid-19

L’odontoiatria sta cambiando, in linea con le trasformazioni del mondo


Pubblicato il 03 Marzo 2018


E' impossibile oggi parlare della professione odontoiatrica senza accennare ai “grandi cambiamenti in corso”.

Che l'Odontoiatria stia cambiando è inevitabile, ci mancherebbe! E' il mondo che cambia e noi ne facciamo parte. La contrazione dei fatturati, la comparsa delle catene, il turismo odontoiatrico, i centri low cost, la difficoltà di un neolaureato ad aprire un proprio Studio, le sempre più numerose incombenze burocratiche, l'aumento dei contenziosi medico-legali e così via! Sentiamo spesso dire: “Ma ci pensi? Chi lo avrebbe detto trent'anni fa che sarebbe successo?”.

Trent'anni non utilizzavamo né i computer né i cellulari, praticamente non esisteva Internet e da pochi anni (1980) era stato istituito il Corso di Laurea in Odontoiatria!  Come ci si può stupire se tutto è cambiato?

La vera questione è come ci adattiamo a questo cambiamento e se lo interpretiamo come un limite o una risorsa. Se lo affrontiamo con l'inutile nostalgia verso un passato che non tornerà mai più o con la curiosità verso un futuro che è tutto da costruire attraverso comportamenti quotidiani.

Quindi cambia il mondo, cambia l'Odontoiatria e cambiamo noi. Ma come? Cosa stiamo diventando? Che tipo di professionisti della salute desideriamo essere?

Il tema importante sul quale riflettere è il rapporto con la nostra professione, perché per cambiare strada si deve sapere dove andare e deve essere chiaro l'obiettivo da raggiungere.

Nell'ultima indagine dell'Università Bocconi, commissionata da ANDI, si è indagata la percezione che gli Odontoiatri hanno di loro stessi. I risultati dell'indagine sono interessanti e stimolano alcune riflessioni.

Il 34,1%, se potesse tornare indietro, non rifarebbe l'Odontoiatra e il 60% sarebbe disponibile a vendere il proprio Studio. Considerando che il 77,7% degli Odontoiatri italiani ha più di 45 anni e il 69% lavora da più di 20 anni, l'indagine ci presenta qualche generazione di dentisti non propriamente soddisfatti del proprio lavoro. E i giovani?

Troppo spesso ci si dimentica che il futuro della professione è nei giovani, che del passato hanno sentito solo parlare e hanno conosciuto un'Odontoiatria già in trasformazione. La sensazione personale è che in loro, fortunatamente, vi sia molta preparazione, una grande voglia di fare e la capacità di adattarsi a modalità operative del tutto nuove, lontane dal modello di Studio monoprofessionale. Pensiamo a questo proposito agli ambulatori odontoiatrici presenti in strutture sanitarie polispecialistiche e alle Cliniche private e accreditate che propongono questo servizio.

E' un periodo in cui si riscontra una giusta attenzione verso i temi del marketing e management, competenze peraltro importanti nel gestire uno Studio odontoiatrico, ma non dobbiamo dimenticarci di curare ciò che ci rende professionisti della salute: la comunicazione e la relazione con il paziente, l'etica professionale, l'aggiornamento e il rispetto tra colleghi.
In comunicazione si dice che contano soltanto i risultati e mai le intenzioni e con quelli è necessario misurarsi nel tentativo di non ripetere gli errori di un recente passato che non ci hanno permesso di prevedere gli eventi attuali.

Alessandro Nisio

Presidente CAO Bari

Consigliere Nazionale CAO